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Bergamo, marzo 2018
Sabato 24 marzo alle ore 16 in Sala Piatti, per la 37a edizione degli Incontri Europei con la Musica il pianoforte torna protagonista, con un duo a quattro mani che offrirà un omaggio a uno dei fondatori della tradizione pianistica napoletana. Si tratta di Florestano Rossomandi, nato nel 1857 a Bovino (Foggia), che trasfuse la propria esperienza didattica al Conservatorio S. Pietro a Majella nella Guida per lo studio tecnico del pianoforte e nell’Antologia didattica per lo studio del pianoforte, che vennero anche tradotte in inglese e spagnolo. In particolare la Guida fu adottata non solo nei Conservatori di musica italiani, ma anche di Londra, Buenos Aires, Chicago, New York, Atene, Il Cairo ecc. Rossomandi si dedicò anche all’attività di compositore con una produzione significativa, anche se non copiosa, che comprende brani originali per pianoforte, una Sonata per violino e pianoforte, varie liriche da camera, ma soprattutto trascrizioni di brani celebri per pianoforte a quattro mani.
La scelta operata in questo campo obbediva evidentemente a motivazioni diverse. Riallacciare i legami con la tradizione strumentale europea proponendo pagine sinfoniche di spessore, ma anche accattivanti all’ascolto: è il caso delle Ouvertures dal Prometeo di Beethoven (dove la trasposizione al pianoforte dei brillanti passi violinistici diviene anche fruttuoso esercizio tecnico) e dal Freischütz (il ‘franco arciere’) di Weber, che invece obbliga anche a reinventare i contrastanti colori orchestrali (la foresta e le scene diaboliche d’incantesimo), senza dimenticare il Rossini del Barbiere, la cui Sinfonia non è meno impegnativa per evocare col ‘bianco e nero’ della tastiera la multiforme tavolozza orchestrale.
La trascrizione di pagine vocali si rivolge invece al di fuori dal mondo del melodramma, almeno quello contemporaneo: il recupero dell’Aria di Händel è in sintonia col gusto delle antologie di ‘arie antiche’ che proprio allora Parisotti stava ripubblicando, mentre la celeberrima Ständchen (la serenata tratta dallo Schwanengesang) vuole proporre un fascino melodico d’altra natura rispetto a quello dell’opera.
Infine la danza, elemento insostituibile del ‘salotto Ottocento’, con un brano originale, Elle danse, e con elaborazioni da originali pianistici nelle quali è posta in evidenza anche una buona dose di virtuosismo: l’Invito alla danza di Weber, la Tarantella op. 14 di Nikolay Rubinstein e la Rapsodia ungherese n.2 di Liszt.
Sono questi i brani che il duo formato da Rosaria Dina Rizzo e Michele Gioiosa proporrà all’ascolto.
Rosaria Dina Rizzo, dopo il diploma di pianoforte ha seguito Masterclass con J. Achucarro, C. Rosen, B. Canino, il Corso di perfezionamento con S. Perticaroli alla Sommerakademie Mozarteum di Salisburgo e il Corso di perfezionamento alla Liszt Music Academy di Budapest. Ha conseguito il Diploma alla Scuola superiore di musica da camera al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma e alla Scuola superiore di musica da camera del Trio di Trieste. Ha svolto un’intensa attività concertistica in Italia e in Festival in Germania, Egitto, Croazia, Belgio, Svizzera, Ungheria, Russia, Francia, Croazia, America, Kazakistan, Bulgaria, Messico, Spagna, Slovenia, Macedonia, Austria, tournées in Romania e in Slovacchia; ha suonato per la Radiotelevisione di Bucarest e per Radio Televisione Slovena di Lubiana. È risultata tra i primi classificati in vari Concorsi nazionali e internazionali e ha vinto in trio la Medaglia d’oro (1° premio) al Grand Concours International 1999 di Parigi. Ha eseguito i Concerti di W.A. Mozart per 2 e 3 pianoforti e orchestra e ha suonato con l’Orchestra sinfonica del Piemonte, l’Orchestra giovanile abruzzese, l’Orchestra filarmonica di Bacau (Romania), l’Orchestra filarmonica di Stato di Vidin e di Shumen (Bulgaria), l’Orchestra filarmonica di Stato di Valcea (Romania), l’Orchestra da camera di Radio Bucarest, l’Orchestra sinfonica di Galesburg, l’Orchestra sinfonica “Silvestre Revueltas” (Messico). Ha suonato con il violinista Cristiano Rossi, il violoncellista A. Zagorinsky (vincitore del 1° premio al Concorso Cajkovskij di Mosca) e i flautisti Claudio Ferrarini e Andrea Ceccomori. Laureata con 110 e lode in Pedagogia, Pianoforte e Musica da camera, è una studiosa di Florestano Rossomandi, di cui inciso un CD con prime esecuzioni assolute di composizioni per pianoforte e pubblicato tre libri (uno sulla didattica pianistica e due con revisione di brani di Rossomandi). Ha tenuto corsi di perfezionamento di Musica da camera in Italia, in Francia, presso l’Accademia nazionale di musica del Kazakistan in Astana e presso l’Accademia di musica (Università) di Lubiana; inoltre, è stata invitata a tenere lezioni-concerto sulla Scuola pianistica napoletana e Florestano Rossomandi presso il prestigioso Knox College di Galesburg (USA), per il laboratorio musicale “Arena International” di Pola (Croazia), e nell’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana (Slovenia). Ha insegnato Musica da camera ai Conservatori di Ferrara e Campobasso.
Michele Gioiosa ha iniziato lo studio del pianoforte a sette anni. Si è diplomato nel 1982 con il massimo dei voti con Michele Marvulli presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia. Ha partecipato a diversi Concorsi pianistici nazionali classificandosi ai primi posti e ha seguito corsi di perfezionamento a Pescara e a Bari con Michele Marvulli, a Otranto e al Mozarteum di Salisburgo con Sergio Perticaroli. È laureato in Filosofia all’Università di Urbino. Già docente nei Conservatori di Matera e Rodi Garganico (FG), è titolare della cattedra di Pianoforte al Conservatorio di Foggia e dal luglio 1990 è iscritto all’Albo dei giornalisti della Puglia. All’attività concertistica ha affiancato anche quella di musicologo e critico musicale ed è stato Direttore responsabile della rivista Musica e Scuola (1989-2009). Spesso è membro di giuria in Concorsi pianistici nazionali e internazionali. Oltre a essere autore di diversi saggi sulla didattica e sull’estetica pianistica, è stato invitato come relatore in Convegni sulla cultura musicale organizzati in varie città italiane. Ha suonato in sale prestigiose (Tonhalle di Zurigo, Rachmaninoff di Mosca, Sala del Castello di Kassel, Castello di Annecy, Teatro Ghione di Roma, Teatro Titano di San Marino, Teatro di Cesenatico, Teatro di Tortona, Teatro Comunale di Modena) ed è in cartellone di varie stagioni concertistiche. Numerose sono le Masterclass tenute sia in Italia che in Russia (Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca, College del Conservatorio di Mosca, Università di Tver e Istituto Musicale di Ryazan) e in Germania (Kassel e Lipsia). In questi ultimi anni ha studiato la prassi esecutiva del XVII e XVIII secolo, collaborando con il clavicembalista Alessandro Buca alla pubblicazione di una nuova edizione delle opere di J.S. Bach, pubblicate dalla ISUKU Verlag, applicando i fraseggi e le articolazioni antiche sul pianoforte moderno.
L’ingresso alla Sala Piatti, come per le altre iniziative di Musica Aperta (gli Incontri Europei con la Musica 2018 sono sostenuti e patrocinati dalle Fondazioni MIA e della Comunità Bergamasca e da Comune, Provincia, Regione), è libero fino all’esaurimento dei posti.
immagine:
Rosaria Dina Rizzo - Michele Gioiosa