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Bergamo, febbraio 2017
Ancora il pianoforte sarà il protagonista del terzo appuntamento, sabato 18 febbraio alle ore 16 in Sala Piatti, degli Incontri Europei con la Musica, la stagione dell’Associazione Musica Aperta patrocinata da Comune, Provincia e Regione e dalle Fondazioni MIA e Credito Bergamasco.
Questa volta il programma affronterà i capisaldi del repertorio – Schumann, Liszt e Chopin – articolandosi come un viaggio intorno alla forma che si libera progressivamente dai vincoli tradizionali, come suggerisce il termine ‘fantasia’ per due dei brani proposti.
La pianista Elisa D’Auria esordirà con la Fantasia in do maggiore op. 17 di Schumann, concepita come omaggio a Beethoven: una frase estratta dal ciclo di Lieder “All’amata lontana” innerva l’intera sostanza tematica dei tre movimenti, ma è anche un messaggio cifrato per l’amata Clara, al tempo della composizione “lontana” per l’ostilità del padre di lei al matrimonio.
Simbolo dell’amore romantico, nel connubio tra amore e morte, è naturalmente il Tristano di Wagner, del cui momento conclusivo Liszt affronta una trascrizione: non parafrasi, ma reinvenzione pianistica della multiforme orchestra wagneriana.
In un certo senso ‘sinfonica’ è anche la seconda delle Leggende lisztiane, San Francesco da Paola che cammina sulle onde (trascritta poi effettivamente per orchestra dallo stesso Liszt) per la dimensione che assume la descrizione della tempesta e la perorazione finale.
Inconcepibile fuori dalla tastiera è invece la Polonaise-Fantaisie op. 61 di Chopin, opera che sconcertò anche i contemporanei più sensibili come Schumann e Liszt per l’accostamento di episodi troppo contrastanti e apparentemente divaganti dalla consueta ‘eroicità’ del genere Polacca.
Elisa D’Auria svolge attività concertistica in Europa, in Asia e in America in sale rinomate (Carnegie Hall di New York; Musikverein di Vienna, Sala Verdi e Teatro Dal Verme di Milano; Corbett Auditorium di Cincinnati, Polish Baltic Philharmonic Hall di Danzica, Tianhe Cultural Center di Guangzhou; Teatro Grande di Brescia, Palais des Congrès di Montecarlo; Hahn Hall di Santa Barbara; Shanghai Oriental Art Center, Seiji Ozawa Hall e Koussevitzky Shed di Tanglewood, Grande Salle du Conservatoire di Ginevra …). Fin dall’età di dodici anni è stata solista con numerose orchestre (Polish Baltic Philharmonic Orchestra, Finchley Chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica di Bacau, Orquestra de Mallorca, Orchestra Philarmonia Mediterranea, Joven Orquestra Leonesa); è stata premiata in numerosi concorsi nazionali e internazionali in Europa e negli USA (Baltic International, Hastings International, Chopin–Schumann, Vila de Capdepera, Anton Rubinstein). Suoi concerti sono stati trasmessi da emittenti radiofoniche e televisive in tutta Europa. È stata ospite della trasmissione “Il Pianista” su Radio Classica. Nell’aprile 2016 ha partecipato a Ginevra all’integrale del Clavicembalo ben temperato di Bach trasmesso dalla Radio Suisse Romande. Il suo nuovo CD/DVD è pubblicato nel 2016 dall’etichetta Limenmusic. Molto interessata anche alla musica da camera, collabora con diversi artisti, tra cui la violinista Fanny Clamagirand, il pianista Josu de Solaun e il Faust-Quartett. Il suo repertorio spazia da Frescobaldi alla musica contemporanea di cui è un’interprete entusiasta e annovera lavori rari e preziosi come il Concerto per pianoforte e orchestra di Ignaz Brüll. Ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Milano, perfezionandosi inoltre alla Scuola di Musica di Fiesole e alla Haute École de Musique di Ginevra sotto la guida di Edda Ponti, Maria Tipo, Pietro De Maria, Arie Vardi, Konstantin Bogino, Sylviane Deferne, Enrica Ciccarelli, Jerome Lowenthal e Garrick Ohlsson. Ha ricevuto i preziosi consigli di Maria João Pires. Nel 2014 è stata in residenza al Music Academy of the West Summer Festival in California, ove le è stata assegnata la Natalie Mac Fadden Memorial Fellowship; nel 2015 è stata invitata presso il Tanglewood Music Center, organizzato dalla Boston Symphony Orchestra, dove le è stata attribuita la Felicia Montealegre Bernstein Fellowship e la Adele and John Gray Memorial Fellowship avendo, inoltre, l’opportunità di collaborare con artisti quali Michael Tilson Thomas, Ludovic Morlot e Andris Nelsons.
L’ingresso alla sala è, come di consueto, libero fino all’esaurimento dei posti.
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Elisa D’Auria