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Bergamo, febbraio 2014
Il cartellone degli Incontri Europei con la Musica, la stagione dell’Associazione Musica Aperta, col sostegno della MIA e del Credito Bergamasco e il patrocinio di Comune, Provincia, Regione e della SIMC (Società Italiana Musica Contemporanea), propone come terza tappa, sabato 22 febbraio alle ore 16 in Sala Piatti (ingresso libero fino a esaurimento dei posti), musiche per violino e pianoforte da Mozart a Gershwin.
La lunga storia di questo duo individua proprio nelle opere della maturità di Mozart il primo caso di integrazione perfettamente realizzata fra i due strumenti. Nonostante la ricchezza di capolavori seguiti al salisburghese (Beethoven, Schumann, Brahms, Franck, Debussy…) molti sono ancora convinti che la combinazione sonora del pianoforte con gli archi sia meno naturalmente predisposta di quella con gli strumenti a fiato e che solo un superiore percezione degli equilibri e dei colori sonori possa condurre all’eccellenza.
La mozartiana Sonata in fa maggiore Kv. 376 fu eseguita in pubblico l’8 aprile 1781 dal violinista italiano Brunetti e da Mozart stesso, che, non avendone completato la stesura, suonava improvvisando da un abbozzo. La brillantezza e la felice esteriorità predominano nei due movimenti rapidi, e il tenero Andante in si bemolle maggiore, le cui frasi melodiche fioriscono l’una dall’altra in un ininterrotto flusso cantabile, apporta solo l’alternativa di un andamento più pacato.
Antonín Dvorák scrisse la Sonatina in sol maggiore op. 100 negli Stati Uniti per i figli Toník e Otilie, rispettivamente di 10 e 15 anni. Brano apparentemente semplice, destinato a bambini in un certo senso già adulti, consta di quattro movimenti.
Nella seconda parte verranno proposti due autori del Novecento storico, iniziando col Notturno e i Sei pezzi op. 31 di Respighi, pagine che mostrano i tratti della sua personalità all’interno ancora di un linguaggio che tiene conto della tradizione romantica francese (Lalo, Franck, Debussy), ma anche del violinismo ceco di Smetana e Dvorák.
Infine Gershwin, con i noti Tre Preludi in un’elaborazione per violino e pianoforte: in questi brani l’incontro fra la tradizione europea (il pianismo chopiniano) e il mondo del blues trova accenti di singolare efficacia.
Per affrontare questo repertorio l’Associazione Musica Aperta ha chiamato due interpreti italiani già affermati sui palcoscenici mondiali.
Davide Alogna, nato a Palermo, con il massimo dei voti si è diplomato sia in violino che in pianoforte al Conservatorio “Verdi” di Como e ha conseguito il biennio specialistico di II livello in violino solista presso il Conservatorio di Ferrara, perfezionandosi al Conservatorio Superiore di Parigi col Premier Prix à l’unanimité. Ha studiato composizione con Luca Francesconi. Si è perfezionato sotto la guida di Felice Cusano, Maryvonne Ledizes, Pavel Berman, Francesco De Angelis e Klaidi Sahatci. Ha seguito all’Accademia Chigiana i corsi di Giuliano Carmignola che gli ha conferito il diploma d’onore definendolo «un grandissimo talento». Svolge intensa attività concertistica sia da solista che da camerista in tutto il mondo. Ha collaborato con Natalia Gutman, ?liso Virsaladze, Leonora Armellini, David Boldrini, Roberto Plano, Vsevolod Dvorkin, Luca Provenzani, Giulio Tampalini, Massimo Laura e il Duo Bonfanti. Collabora e ha collaborato anche in qualità di prima parte con prestigiose orchestre nazionali. Nel 2009 ha vinto a Parigi il 1° premio assoluto al “Prix d’interpretation musical" de la Cité universitaire de Paris e dall’INAEM di Spagna. Nel 2010 gli è stato conferito dal comune di Milano il Premio all’eccellenza nella musica. Gli è stato affidato uno Stradivari (1717) con il quale ha tenuto concerti per Telethon in diretta RAI 1, per il Consiglio dei ministri e un’integrale delle Sonate di Brahms negli USA. Ha tenuto numerose tournées da solista accompagnato da svariate orchestre in Europa e Messico. Nell’aprile 2014 debutterà da solista con orchestra nella prestigiosa Philarmonie di Berlino; è prossimo un CD con la rivista Amadeus dedicato interamente a Respighi. È attualmente docente di violino presso il Conservatorio “Cilea” di Reggio Calabria. Dal 2013 è direttore artistico del Festival Internazionale Comoclassica. Suona su due strumenti: un Gaspar Borchardt cremonese del 1994 e un Giuseppe Fiorini del 1906.
Irene Veneziano svolge intensa attività concertistica in Europa, Asia (Vietnam, Giordania, Israele, Cina, Singapore, India, Corea), Africa (Tunisia) e America (USA, Canada). A Pechino è stata nominata membro onorario del Beijing Bravoce Music Club. Nel gennaio 2011 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano, con grande successo di pubblico e di critica. Ha vinto una trentina di concorsi pianistici nazionali e internazionali; è risultata semifinalista al Concorso Chopin di Varsavia 2010. Tra gli altri, il Prix Jean Clostre a Ginevra (2008), il secondo premio al B&B International Piano Competition di New York (2009), il premio “A. Casella” al Premio Venezia , I Premio e Grand Prix per il punteggio più alto fra tutte le categorie al Torneo internazionale di musica a Parigi 2012, il Premio Web al Concorso pianistico internazionale di San Marino 2012. È stata una dei sei pianisti scelti per la prestigiosa Eppan Academy 2012. Ha suonato per Radio3 ai Concerti del Quirinale, per la Radio Suisse Romande a Ginevra e per Radio Classica. Si è diplomata con 10, lode e menzione al “Puccini” di Gallarate e ha ottenuto il Diploma accademico di II livello al “Verdi” di Milano (Edda Ponti) con 110, lode e menzione; il Diploma di Musica da camera con menzione presso l’Accademia Internazionale di Imola (P.N. Masi e Trio Altenberg); il Diploma del Corso di Perfezionamento Pianistico presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma (S. Perticaroli) con 10 e lode. Suona in duo stabilmente con il rinomato flautista Andrea Griminelli. Ha collaborato con importanti musicisti e direttori d’orchestra. È attualmente titolare di pianoforte principale al Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani e ha tenuto corsi e masterclass in Italia e Francia.
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Davide Alogna - Irene Veneziano