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Bergamo, febbraio 2012
Il secondo appuntamento della trentunesima edizione degli Incontri Europei con la Musica, sabato 18 febbraio alle ore 16 in Sala Piatti, ospiterà un récital che porterà l’attenzione su “Beethoven e la scuola pianistica di Clementi”, ovvero quanto di più avanzato si scrivesse agli inizi dell’Ottocento per lo strumento a tastiera.
Il nesso tra i due compositori è ben noto: il renano considerava quelle dell’italiano le migliori Sonate della sua epoca, preferendole a quelle di Haydn e Mozart, un giudizio che non sarà contraddetto dalla Sonata in fa diesis minore op. 25 n.5, in cui l’eredità scarlattina si fonde con una sensibilità armonica decisamente preromantica.
Il pianista Alessandro Cesaro la affiancherà al Beethoven delle Variazioni op. 35, che utilizzano gli stessi temi – e talora la medesima condotta – del finale della Terza Sinfonia e che ugualmente fondono antico e moderno riallacciandosi alle tecniche contrappuntistiche del canone e della fuga.
Trait d’union tra i due autori è Jan Ladislav Dussek, cui è dedicata la prima parte del concerto: influenzato da Clementi (frequentato a Londra) e “compagno di strada” di Beethoven, di cui anticipa o condivide molti particolari di una scrittura pianistica ormai lontana dall’esilità dello stile galante, morto ancor giovane 200 anni fa prima di aver compiutamente armonizzato gli aspetti disparati della propria esuberante natura. Di lui si potranno ascoltare le Variazioni sopra “Vive Henri IV” e la Sonata in la bemolle maggiore op. 64 “Le retour à Paris”, le cui ampie dimensioni sono ravvivate e giustificate per accostamenti a tonalità lontane che anticipano i procedimenti schubertiani.
Alessandro Cesaro ha studiato pianoforte con Franco Angeleri, diplomandosi a soli 16 anni con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale. Si è poi perfezionato con Paul Badura-Skoda e Aldo Ciccolini. Si è imposto in concorsi nazionali e internazionali tra cui il Premio Venezia e il Premio “Yamaha” di Stresa, ma è soprattutto l’affermazione al 48° Concorso internazionale di Ginevra a porlo in primo piano a 18 anni. Innumerevoli sono i récitals in tutta Italia; ha suonato anche in Svizzera, Germania, Argentina e Messico. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra cui Claudio Scimone, Anton Nanut e Pedro Ignacio Calderòn. Caratteristica non comune è la sua straordinaria versatilità che gli consente di avere in repertorio tutti i massimi compositori per pianoforte da Haydn ai moderni. Ha inciso per Rivo Alto e Azzurra Music. All’attività di interprete affianca quella di compositore. Pubblica presso Armelin Musica.
L’accesso alla Sala Piatti, come per tutti i concerti della stagione dell’Associazione Musica Aperta, realizzata col patrocinio della Fondazione MIA, di Comune, Provincia, Regione e della SIMC, è libero fino a esaurimento dei posti.
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Alessandro Cesaro