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Bergamo, febbraio 2012
Gli Incontri Europei con la Musica inaugurano la loro trentunesima edizione sabato 11 febbraio alle ore 16 in Sala Piatti con “Sinfonie per strumenti a fiato”. Sul palco di via San Salvatore il Gruppo Strumentale Musica Aperta e il direttore rumeno Florin Totan alle prese con musiche originali e trascrizioni d’epoca di Beethoven e Dvorák.
L’affermazione di Beethoven di vivere nell’era delle trascrizioni ha trovato oggi conferma nei fatti: molti archivi in Baviera, Austria e Boemia hanno rivelato una messe incredibile di arrangiamenti manoscritti per fiati, mentre un’ugualmente ricca fonte di brani, contenuta in due pubblicazioni periodiche viennesi, curate da specialisti come Joseph Triebensee e Friedrich Starke, ha sollecitato fervore di studi e di nuove edizioni.
La trascrizione di Fidelio (l’Ouverture in programma e altri 10 brani) ad opera di Wenzl Sedlák, clarinettista e leader dell’ensemble del principe Lichtenstein, fu pubblicata a Vienna nel 1815 da Artaria, unitamente a un annuncio che, se non proprio una supervisione, lascia intendere almeno il consenso del compositore.
È singolare che la trascrizione della Sinfonia n. 1, che al suo debutto (2 aprile 1800) era stata giudicata, per il trattamento preminente degli strumenti a fiato, «più un brano bandistico che orchestrale», non sia stata realizzata a Vienna, ma nella piccola corte di Öringen (a nord di Stoccarda) dall’oscuro Georg Schmitt e solo nell’ottobre 1817. Il ruolo emergente dei fiati all’inizio dell’Adagio molto introduttivo, così come il dialogo fra flauto, oboe e fagotto nel secondo tema dell’Allegro con brio, il Trio del Menuetto e la “quasi marcia militare” nella coda del Finale spiccano già nell’originale e sono stati da guida al trascrittore.
La Serenata in re minore op. 44, uno dei pochi significativi tributi del secondo Ottocento al repertorio per fiati, fu scritta da Dvorák pressoché di getto: dal 4 al 18 gennaio 1878. Anche se non sono dimostrabili dirette filiazioni, è quasi inevitabile supporre che il modello brahmsiano delle Serenate op.11 e op. 16 abbia stimolato Dvorák al proprio – ugualmente originale – omaggio al genere settecentesco e ai capolavori mozartiani.
Il Gruppo Strumentale Musica Aperta è la formazione allargata dell’omonimo Gruppo Fiati che, fondato nel 1976 da Pieralberto Cattaneo, ha preso parte a importanti stagioni concertistiche italiane e si è fatto apprezzare in numerose tournées in Europa (le più recenti in Germania e Croazia) e negli U.S.A. Ha registrato un LP di musiche inedite sacre e da camera di G. Donizetti e G.S. Mayr. Opera anche nel campo della musica contemporanea, con prime esecuzioni assolute in concerti più volte trasmessi da RadioTre e dalle Radio tedesche e in due CD incisi per la TGE.
Florin Totan, nato a Bucarest nel 1955 in una famiglia di musicisti, ha studiato nella propria città con C. Bugeanu, a Monaco e Mainz con S. Celibidache, a Siena con F. Ferrara, a Berlino e Parigi con R. Schumacher. Vincitore dei concorsi internazionali di Mürzzuschlag (Austria 1990) e di Berlino (1991), ha tenuto concerti e compiuto tournées in tutta Europa dirigendo orchestre tedesche, statunitensi, inglesi, spagnole, portoghesi, ungheresi, italiane, bulgare, israeliane, austriache, belghe e rumene in prestigiose sedi, quali lo Schauspielhaus di Berlino, la Guildhall di Southampton, il Conservatorio Reale di Bruxelles, il Teatro Carlo Felice di Genova. È stato docente di direzione d’orchestra per cinque anni all’Accademia musicale di Bucarest e al corso di Bocairent in Spagna.
L’ingresso a tutti i concerti della stagione dell’Associazione Musica Aperta, realizzata col patrocinio della Fondazione MIA, di Comune, Provincia, Regione e della SIMC è, come di consueto, libero fino a esaurimento dei posti.
immagini:
Gruppo Fiati Musica Aperta - Florin Totan