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Bergamo, marzo 2011

Dopo la singolare parentesi risorgimentale dell’omaggio a Garibaldi, gli Incontri Europei con la Musica (organizzati dell’Associazione Musica Aperta col sostegno della Fondazione MIA e del Credito Bergamasco e il patrocinio di Comune, Provincia, Regione e della SIMC) riaffermano la propria dimensione cameristica con un concerto dedicato a Liszt e Mahler in occasione delle rispettive ricorrenze centenarie.

Sabato 12 marzo alle ore 16 in Sala Piatti il mezzosoprano croato Katja Markotic e il pianista italiano Alessandro Cesaro offriranno un florilegio pianistico e liederistico che si aprirà con 3 Studi trascendentali e 5 Lieder di Liszt. Fu proprio con le forme dello studio e del pezzo caratteristico che il compositore ungherese, negli anni 1830-1840, portò a termine una delle più grandi rivoluzioni dello stile pianistico. La maggior parte delle opere per pianoforte da lui composte in quel periodo fu raggruppata in cinque grandi raccolte che, nel corso degli anni, furono presentate subendo notevoli cambiamenti, nel formato esteriore e nel carattere, a seconda delle edizioni: esse sono le Études d’exécution transcendente, quelle d’après Paganini e le tre parti dell’Album d’un voyageur (Svizzera, Italia e Ungheria). Proprio gli Studi sono il risultato di una straordinaria metamorfosi, da una versione iniziale quasi insignificante a uno dei culmini del virtuosismo pianistico inteso come invenzione di atmosfere sonore.

La seconda parte del pomeriggio si aprirà col ciclo dei Canti del compagno di viaggio, scritti da Mahler su testi propri, nello spirito della raccolta dei “Canti del corno magico del fanciullo” tante volte intonati dal musicista.

Seguiranno due pagine pianistiche lisztiane, dedicate rispettivamente ai cipressi e ai giochi d’acqua della Villa d’Este di Tivoli, per concludere con tre altri Lieder mahleriani. Ciò che nei predecessori era schema su cui inventare musica autonoma, occasione o stimolo alla creazione (con variabile grado di complicità), diviene in Mahler assunzione diretta, rimando preciso che “ogni ascoltatore tedesco può riconoscere”, elemento naturalistico, scheggia di realtà della quale la sola presenza già sollecita il significato. I motivi, austriaci o sloveni o cechi che siano, sono coraggiosamente giustapposti, con la loro armonia rudimentale, individualizzati secondo ritmi precisi e chiari, timbro senza impasti: gli schemi classici, ancora adottati, servono solo a essere infranti, a misurare le distanze.

Katja Markotic si è laureata in canto alla Hochschule für Musik di Graz con Ira Malaniuk, perfezionandosi a Vienna con F.X. Lukasowsky. Interpreta con successo tutto il repertorio vocale dal barocco alla musica contemporanea, vantando pure un ricco repertorio liederistico e di musica sacra. Si è esibita con i Solisti di Zagabria, il Quartetto di Zagabria, i Solisti di Milano, il Quartetto d’archi di Venezia, l’Orchestra da camera croata, l’Orchestra da camera coreana, L’offerta musicale (Venezia), le orchestre sinfoniche di Dubrovnik e Lubiana, DKO Frankfurt; coll’Orchestra sinfonica della RTV croata ha proposto in prima esecuzione composizioni di A. Zemlinsky; col Teatro di Spalato ha eseguito la Seconda sinfonia di Mahler. Ha partecipato a tutti i più importanti festival in Croazia (Zagabria, Spalato, Dubrovnik, Osor …) e ha tenuto concerti in Austria, Germania, Ungheria, Polonia, Slovenia, Italia, Spagna, Belgio e Gran Bretagna. Ha ottenuto un notevole successo al festival internazionale “Cervantino XXX” in Messico con l’esibizione al Palacio de Bellas Artes (Mexico City) nel 2006. Ha inciso CD con opere di J. Brahms, D. Peja?evi?, J. Slavenski e O. Respighi, e sta incidendo un CD con i Lieder di G. Mahler e A. Zemlinsky assieme all’Orchestra sinfonica della Radio-televisione croata.

Alessandro Cesaro ha studiato pianoforte con Franco Angeleri, diplomandosi a soli 16 anni con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale. Si è poi perfezionato con Paul Badura-Skoda e Aldo Ciccolini. Si è imposto in concorsi nazionali e internazionali tra cui il Premio Venezia e il Premio “Yamaha” di Stresa, ma è soprattutto l’affermazione al 48° Concorso internazionale di Ginevra a porlo in primo piano a 18 anni. Innumerevoli sono i récitals in tutta Italia; ha suonato anche in Svizzera, Germania, Argentina e Messico. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra cui Claudio Scimone, Anton Nanut e Pedro Ignacio Calderòn. Caratteristica non comune è la sua straordinaria versatilità che gli consente di avere in repertorio tutti i massimi compositori per pianoforte da Haydn ai moderni. Ha inciso per Rivo Alto e Azzurra Music. All’attività di interprete affianca quella di compositore. Pubblica presso Armelin Musica.

L’ingresso alla Sala Piatti è, come di consueto, libero fino all’esaurimento dei posti.

immagini:
Katja Markotic - Alessandro Cesaro