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Bergamo, marzo 2011
“Omaggio a Garibaldi – Musiche per l’Unità d’Italia” è l’insolito programma che verrà offerto all’ascolto sabato 5 marzo alle ore 16 in Sala Piatti, per la trentesima stagione degli Incontri Europei con la Musica, organizzati dell’Associazione Musica Aperta col sostegno della Fondazione MIA e del Credito Bergamasco e il patrocinio di Comune, Provincia, Regione e della SIMC.
Il pomeriggio si aprirà con una serie di marce, la prima delle quali, “da suonarsi sotto l’albero della libertà pel bruciamento delle immagini dei tiranni”, costerà al suo autore, Domenico Cimarosa, molti guai, quando la Repubblica partenopea sarà travolta l’anno successivo dalla restaurazione sanfedista. In effetti, è proprio a causa della Rivoluzione francese che la marcia, genere prima puramente funzionale, diviene un emblema di aggregazione popolare e di abbinamento immediato alle tre parole-slogan innalzate come vessillo delle armate rivoluzionarie. Anche gli opposti combattenti non furono da meno, e la produzione di marce e inni (talora le stesse marce con aggiunta di un testo da cantare) dilagò, sia in forma diretta che trovando asilo nell’opera, ma anche nel genere più “astratto” del concerto. Contemporanei degli eventi, sia Mayr che Beethoven, che hanno posto in musica la medesima vicenda, “L’amor coniugale”, inseriscono molte marce nelle loro opere.
Dalla scena alla piazza: destino comune alla Marcia turca dalle Rovine di Atene, alla Marcia lugubre greca dall’Assedio di Corinto, “rubata” da Rossini a Mayr (Atalia), che a sua volta aveva approfittato di un Salmo di Benedetto Marcello; alla Marcia donizettiana dagli Esiliati in Siberia, assunta a vessillo (a insaputa dell’autore) degli insorti di Modena nel 1831; alla Marcia con coro della Norma di Bellini. Con Verdi, poi, i giochi divengono più evidenti: notoriamente col Va pensiero del Nabucco, ma anche col Ballo in maschera (è proprio nel 1859, in occasione della prima, che venne ideato il “Viva V.E.R.D.I.”).
Saranno eseguiti anche brani più propriamente risorgimentali e garibaldini, cominciando dal Pastore svizzero di Pietro Morlacchi (da non confondere con l’operista Francesco Morlacchi): la Svizzera fu terra d’esilio o di transito per numerosi patrioti, per cui l’evidente tono elegiaco poteva essere facilmente trasferito dalle pene d’amore a quelle per un’Italia ancora divisa e asservita. Agli inizi degli anni ’60, appena nato il Regno d’Italia, il grande virtuoso Giulio Briccialdi scriverà Le attuali emozioni d’Italia op. 103, rassegna di motivi caratteristici regionali conclusa dall’Inno a Garibaldi, dove il solista da fuoco alle polveri virtuosistiche.
Proprio quello che in origine era l’Inno dei Cacciatori delle Alpi (di Alessio Olivieri, 1858) domina nella Sinfonia Garibaldi di Saverio Mercadante e nel Bouquet di Garibaldi di Donato Lovreglio, in entrambi i casi affiancato a un altro motivo coevo, quello della notissima “La bella Gigogin” di Paolo Giorza.
Protagonisti del concerto saranno il flautista Mario Carbotta e il Gruppo Fiati Musica Aperta diretto da Pieralberto Cattaneo. Mario Carbotta, flautista apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale, ha tenuto concerti in tutta Italia, gran parte d’Europa, Medio Oriente, Nord Africa, Asia e Americhe, esibendosi in importanti sedi concertistiche. Come solista ha suonato con prestigiose orchestre da camera e sinfoniche. Ha eseguito in prima assoluta brani (alcuni dei quali a lui dedicati) di compositori italiani contemporanei. Ha pubblicato brani di G.A. Fioroni, P. Nardini, P. Lichtenthal, A. Rolla per Suvini Zerboni, Carisch, Berben e Rugginenti. Ha effettuato registrazioni per la RAI, la Radio Lituana, la CBC Canadese e la RSI Svizzera. Ha inciso per le etichette Nuova Era, Dynamic, Tactus e Rugginenti. Ha tenuto corsi e masterclass in Italia, negli USA e in Polonia.
Il Gruppo Fiati Musica Aperta, fondato nel 1976 da Pieralberto Cattaneo, ha preso parte a importanti stagioni concertistiche italiane e si è fatto apprezzare in numerose tournées in Europa e negli U.S.A. Ha registrato un LP di musiche inedite sacre e da camera di G. Donizetti e G.S. Mayr. Opera anche nel campo della musica contemporanea, con prime esecuzioni assolute in concerti più volte trasmessi da RadioTre e dalle Radio tedesche e in due CD incisi per la TGE.
Pieralberto Cattaneo si è brillantemente diplomato in composizione all’Istituto musicale “Donizetti” di Bergamo sotto la guida di V. Fellegara, perfezionandosi poi con F. Donatoni e W. Lutoslawski (composizione), F. Ferrara e B. Martinotti (direzione d’orchestra); sue composizioni sono state eseguite e premiate in importanti festival in Italia e in tutta Europa, trasmesse da varie emittenti europee, pubblicate e incise da EDIPAN, BMG Ariola, Rugginenti, Sinfonica, Ut Orpheus ... . Come direttore ha tenuto numerosissimi concerti in tutto il mondo e fondato l’Orchestra da camera degli “Incontri Europei con la Musica”, con la quale ha inciso, per la Dynamic, la prima esecuzione moderna dello Stabat Mater in do minore di G.S. Mayr; sempre di Mayr, ha inciso inoltre per Bongiovanni la prima esecuzione moderna dei Vespri del Corpus Domini.
L’ingresso alla Sala Piatti, come di consueto è libero fino a esaurimento dei posti. Il concerto sarà preceduto, nella mattinata, da una prova generale-lezione per le scuole medie.
immagini:
Mario Carbotta - Gruppo Fiati Musica Aperta - Pieralberto Cattaneo