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Bergamo, febbraio 2011
Sabato 19 febbraio alle ore 16 in Sala Piatti, per il terzo appuntamento della trentesima edizione degli Incontri Europei con la Musica, si potrà ascoltare un programma dedicato al trio d’archi, formazione che vanta storia e repertorio non indifferenti e tuttavia rischia spesso il secondo rango nei confronti delle più fortunate consorelle, il quartetto d’archi e il trio con pianoforte. Rispetto a loro, il trio d’archi, pure gratificato da capolavori di Mozart e Beethoven, non ha goduto nell’Ottocento di uguale attenzione, riprendendo quota invece nel Novecento, con apporti tra i più vari, dalla speculazione dodecafonica (Schönberg) a gustose “contaminazioni” colle tradizioni popolari.
Datato alla fine del secolo XIX è il Trio in un solo movimento che aprirà il pomeriggio, opera giovanile del finlandese Jean Sibelius. Del 1943 è invece il Trio del messicano Manuel Maria Ponce, distribuito nei quattro movimenti della tradizione (il primo è in forma sonata, il secondo è un Minuetto, il finale un Rondò), ma tematicamente ispirato a motivi ispano-americani: ne è un esempio lampante il terzo tempo, Canción, in cui i tre strumenti cantano alternativamente il languido tema di una serenata. Potrà essere una preziosa occasione per conoscere questo autore al di fuori del repertorio chitarristico.
Titolare del corso di Composizione di musica per film presso l’Accademia Chigiana di Siena, docente presso l’Accademia di cinema Act multimedia a Cinecittà, Luis Enriquez Bacalov è annoverato fra i più illustri compositori viventi. Originario argentino e naturalizzato italiano, ha collaborato con i più celebri registi cinematografici, tra cui Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Damiano Damiani, Ettore Scola, Fernando Di Leo, Franco Giraldi. Nel 2010 si è dedicato anche alla stesura del suo primo Trio d’archi, dedicato al Trio Broz. In questo pezzo, apparentemente in tre movimenti, ma in realtà diviso in vari episodi collegati tematicamente e idealmente in una forma ciclica, si alternano umorismo e cantabilità quasi romantica. Ritmiche irregolari costellano un discorso di microstrutture che si combinano in un’unità di pensiero tutt’altro che frammentata.
Il concerto si concluderà con un brano dell’ungherese Ernö Dohnányi, brillante pianista, abile direttore d’orchestra e valido insegnante. La Serenata per archi op. 10 (1902) è la sua unica creazione per trio: apparentemente in cinque tempi, la Serenata è composta in realtà dai quattro tempi classici, alternando i caratteri secondo le consuetudini settecentesche in lento - veloce - lento - veloce, fatti precedere da un’introduzione quasi marziale che, unita da una comunanza di temi alla parte conclusiva dell’Allegro vivace, crea una piacevole cornice all’intero lavoro. Particolarmente interessante è la tripartizione dei vari tempi che, se lenti, presentano al loro interno un episodio più agitato, se veloci, più disteso.
Il Trio Broz è composto dai fratelli Barbara (violino), Giada (violino e viola), Klaus (violoncello). Hanno iniziato a suonare insieme nel 1993 sotto la guida di docenti del Mozarteum di Salisburgo, completando poi la loro formazione diplomandosi col massimo dei voti in musica da camera presso l’Accademia di S. Cecilia a Roma con Rocco Filippini e magna cum laude presso la Scuola di musica di Fiesole, sotto la guida di Piero Farulli, Andrea Nannoni e Milan Skampa. Vincitore di vari concorsi e premi nazionali e internazionali, il Trio Broz ha al suo attivo più di 450 concerti in Italia e all’estero (Austria, Germania, Olanda, Spagna, Inghilterra, Penisola balcanica, USA, Messico, Africa, Cina). Nel 1999 ha effettuato una tournée in Messico, nel 2006 in Catalogna, nel 2007 in Westfalia, Renania e nei Balcani. Per ben tre volte al Festival delle Arti di Harare (Zimbabwe) dal 2008 al 2010, nel 2009 si è esibito nel primo tour in Cina. Ospite di trasmissioni radiofoniche italiane, austriache, tedesche e inglesi (Rai Radio3, ORF, Bayerische Rundfunk, BBC Radio3, Radio FM), ha partecipato a programmi televisivi in Italia, Penisola balcanica, Germania e Paesi Bassi. Vari sono i compositori contemporanei che hanno dedicato opere al Trio Broz: il repertorio comprende anche opere di Ennio Morricone, Azio Corghi, André Abujamra, Fausto Sebastiani, Luis Bacalov. Oltre a varie collaborazioni, il Trio ha registrato 2 CD. Il secondo, acclamato da critica e pubblico in Italia e all’estero, è la prima registrazione mondiale delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, nell’inedita versione per archi di Bruno Giuranna. Giancarlo Cerisola (Classic Voice 2008) ha visto nei fratelli Broz i possibili successori dello storico Trio Italiano d’archi (Gulli, Giuranna, Caramia).
L’ingresso al concerto, organizzato dall’Associazione Musica Aperta col patrocinio della Fondazione MIA, di Comune, Provincia, Regione e della SIMC e col sostegno del Credito Bergamasco, è come di consueto libero fino a esaurimento dei posti.
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Trio Broz