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Bergamo, aprile 2010

Dopo la pausa pasquale riprendono in Sala Piatti i concerti degli Incontri Europei con la Musica, la stagione dell’Associazione Musica Aperta col sostegno della Fondazione MIA, del Credito Bergamasco e di Comune, Provincia e Regione: il settimo appuntamento, sabato 10 aprile alle ore 16, vedrà protagonista l’Ensemble Variabile di Udine (Claudio Mansutti, clarinetto; Andrea Musto, violoncello; Federica Repini, pianoforte) con un repertorio “nel cuore della musica da camera” , con le “tre B” di Beethoven, Max Bruch e Brahms.

L’esordio avverrà col beethoveniano Trio con clarinetto op.11, uno dei numerosi lavori dedicati alla nobile famiglia Lichnowsky, tra i più fedeli sostenitori del musicista. In tre movimenti, possiede una brillante conclusione costituita da una serie di variazioni su “Pria ch’io l’impegno”, un’aria dall’Amor marinaro di Joseph Weigl, opera che, nell’ultimo decennio del XVIII secolo, aveva riscosso a Vienna un notevole successo.

Più di un secolo dopo, alla fine della stagione romantica, Max Bruch scrive una serie di pagine che valorizzano i timbri caldi del clarinetto e della viola: tra queste gli Otto pezzi op. 83, di cui verranno proposti i numeri 2, 3, 6 e 8. Sollecitati probabilmente dalle doti del figlio Max Felix, brillante clarinettista e docente al Conservatorio di Amburgo, i brani rimandano alle analoghe pagine schumanniane, arricchendole tuttavia con un personale cromatismo e con echi della musica popolare balcanica, questi ultimi suggeriti dalla principessa Sophie zu Wied, futura regina d’Albania e dedicataria dell’opera.

Opera tarda è anche il brahmsiano Trio in la minore op. 114, in un certo senso “opera postuma” nata, quando ormai il compositore credeva di aver esaurito la propria stagione creativa, dall’incontro con Richard Mühlfeld, eccellente clarinettista dell’orchestra di Meiningen. Il morbido timbro del clarinetto, sostenuto dal violoncello, permetteva al compositore di sperimentare nuove possibilità espressive e si prestava in modo particolare a rendere il ripiegamento intimistico che ha caratterizzato la sua ultima musica. Dei quattro movimenti del Trio, sono soprattutto l’Allegro iniziale, in un riflessivo la minore, e il successivo Adagio, con il suo dialogo tra violoncello e clarinetto improntato su un’estrema liricità, a presentare un mondo sonoro teso alle atmosfere autunnali e meditative. I toni crepuscolari appaiono invece attenuati dalla dolcezza e dalla cantabilità dell’Andante grazioso, con il suo carattere di Ländler, e dal vigore e dalla disinvoltura del finale, un Allegro in forma-sonata.

L’Ensemble Variabile nasce con l’intento di unire musicisti della Regione Alpe Adria per eseguire repertori cameristici in diverse formazioni. È composto da vincitori di concorsi che si dedicano alla musica cameristica in maniera approfondita e non occasionale.

Claudio Mansutti si è diplomato in clarinetto con il massimo dei voti al Conservatorio “J. Tomadini” di Udine con A. Pecile e si è perfezionato con P. Borali (RAI Milano) e K. Leister (Berliner Philarmoniker) e, per quel che riguarda lo studio interpretativo, con R. Repini. Ha vinto 5 Concorsi nazionali e internazionali di musica da camera, ha registrato per la RAI e l’ORF. È stato fondatore del Diapason Ensemble e dell’Orchestra Accademia Ars Musicæ di Klagenfurt di cui è stato primo clarinetto. Si è esibito in veste di solista anche con l’Orchestra della Radio Televisione di Zagabria, con l’Orchestra da Camera di Gorizia e con la Diapason Chamber Orchestra. Recentemente ha iniziato una collaborazione con il quartetto d’archi dei Berliner. È stato premiato come personaggio culturale friulano dell’anno 2001 con il “Moret d’aur”. Ha recentemente suonato a Napoli e Roma con l’Ensemble Variabile, in Austria con l’Orchestra Mahler e in Germania con la Budapest Chamber Orchestra, sempre in qualità di solista.

Andrea Musto si è diplomato brillantemente in violoncello al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza con G. Viero. Successivamente si è perfezionato con M. Mlejnik presso il Kärntner Landeskonservatorium di Klagenfurt (Austria), dove si è diplomato con il massimo dei voti e la lode, e presso la Hochschule für Musik di Aquisgrana (Germania) con M. Kasper. Da molti anni svolge un’intensa attività concertistica, sia come solista che nell’ambito di numerose formazioni cameristiche. Durante la sua permanenza in Austria ha fatto parte del quartetto d’archi “Voces intimæ”, mentre dal 1997 ha suonato con il “Prometheus Quartett” di Colonia (Germania). Ha collaborato con numerose formazioni orchestrali in Italia, Austria e Germania. Ha effettuato numerose registrazioni radiofoniche per la RAI, la ORF (Austria), la RTV (Slovenia) e la RTE (Spagna). Dal 2001 collabora stabilmente in qualità di primo violoncello con l’Orchestra Sinfonica del Friuli-Venezia Giulia.

Federica Repini si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Trieste con Roberto Repini con il massimo dei voti e la lode. Si è poi perfezionata con Bertucci a Napoli e con Ortis alla Hochschule di Brema. Vincitrice del concorso “F. Schubert” di Moncalieri, ha suonato come solista anche con orchestra, in diverse formazioni cameristiche (circuito della Gioventù Musicale) e registrato per la Radio Televisione Italiana, Slovena, Croata e Tedesca. Ha collaborato per diversi anni ai corsi di musica da camera di Follina e Colonia. Recentemente ha suonato in Italia (Napoli, Brindisi, Roma, Teramo ecc), Slovenia, Spagna (Madrid), Francia ….

L'ingresso al concerto è, come di consueto, libero fino a esaurimento dei posti.

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Ensemble Variabile