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Bergamo, marzo 2008
Riprendono in Sala Piatti gli Incontri Europei con la Musica dopo la pausa pasquale con un concerto del Trio Archæus, sabato 29 marzo alle ore 16, ingresso libero fino a esaurimento dei posti. Nell’ensemble romeno si segnala innanzi tutto la presenza di Aurelian-Octav Popa, virtuoso e docente di clarinetto di fama internazionale, alla cui scuola si sono formati anche noti strumentisti italiani, qui in trio con la viola di Sandra Craciun-Popa e il pianoforte di Rodica Danceanu.
Il programma si configura come un dialogo tra antico e moderno, dove la musica del presente, nel ricercare nuovi percorsi, non rinnega il passato e forse trova nuova validità dalla riscoperta delle proprie radici autoctone. Nella prima parte saranno proposti brani del compositore romeno Liviu Danceanu per diverse combinazioni dei tre strumenti della formazione, composti in un arco di più di un quarto di secolo, dal 1981 (A cache-cache) al 2007 (Cette lancinante douleur de la liberté). Entrata, Aria 3 e Aria 8 sono musiche “contemplative”; Feast Music, Cette lancinante douleur de la liberté e Koan sono musiche “narrative”; Tachycardia again, A cache-cache ed Esercizi di ammirazione sono brevi scherzi musicali; Florilegium rappresenta un ritratto del compositore quando era più giovane.
Nella seconda parte vi sarà un omaggio a Olivier Messiaen (nel centenario della nascita), con l’esecuzione di due movimenti del celebre Quatuor pour la fin du temps, scritto ed eseguito nel 1941 quando l’autore si trovava in un campo di prigionia tedesco. In particolare, Abîme des Oiseaux ricondurrà all’amore del compositore francese per i canti degli uccelli, qui trasfigurati come messaggeri celesti di luce e gioia in una situazione esistenziale disperata.
Meno simbolici e flamboyants, più amabilmente arcadici potranno certo apparire i volatili che il Rappel des Oiseaux di Jean-Philippe Rameau, preceduto da una breve Suite di Henry Purcell, chiama a raccolta in un brano elegantemente decorativo, mentre nel Pastore sulla roccia di Franz Schubert il canto alternato dello strumento a fiato e della voce (qui sostituita dalla viola) evocherà una scena in un romantico paesaggio alpino: il pastore lamenta il proprio perduto amore, trovando consolazione nel suonare il proprio strumento, secondo una realistica alternanza di suono e canto (eco o “doppio” l’uno dell’altro) conservata sin quasi al termine.
Aurelian-Octav Popa ha studiato al conservatorio di Bucarest e si è perfezionato in Francia e negli USA, diventando presto un virtuoso dello strumento. Premiato in numerosi concorsi internazionali, tra i quali Praga (1959), Budapest (1965), Birmingham (1966), Utrecht (1967) e Ginevra (1967), ha tenuto concerti in tutto il mondo, raccogliendo riconoscimenti per lo straordinario virtusosimo e controllo strumentale e la spiccata personalità di interprete. Stimato da molti compositori (tra cui Olivier Messiaen, conosciuto in occasione del Festival di Royan), ha contribuito allo sviluppo della letteratura per clarinetto, anche con numerose composizioni a lui dedicate. Nel 1977 ha fondato l’Orchestra da camera Quodlibet Musicum, iniziando la carriera di direttore d’orchestra, seguendo i consigli di Sergiu Celibidache: ha diretto la maggior parte delle orchestre romene, diventando direttore principale della Filarmonica di Constanta (senza abbandonare il ruolo di solista alla Filarmonica Georges Enesco di Bucarest). Ha effettuato moltissime registrazioni per le radio europee e inciso LP e CD sia come clarinettista che come direttore. Autore di musiche di scena e per il cinema, è regolarmente membro di giurie internazionali e docente di masterclasses; ha fondato il concorso clarinettistico internazionale che porta il suo nome ed è considerato uno degli artisti eminenti del proprio Paese.
Sandra Craciun-Popa ha studiato al liceo musicale con Janine Costescu e all’Università nazionale di musica con Valeriu Pitulac. Dal 1973 fa parte dell’Orchestra filarmonica Georges Enesco, svolgendo anche intensa attività solistica e cameristica; nel 1977 ha fondato con Aurelian Popa l’Orchestra da camera Quodlibet Musicum, nella quale è viola solista; nel campo della musica antica ha inciso dischi (Electrecord) con l’ensemble Consortium violæ. Il suo repertorio spazia dal Rinascimento alla musica contemporanea. È attualmente docente all’università nazionale di musica di Bucarest, avendo insegnato anche a Constanta e Piatra Neamt. In duo con Aurelian Popa ha partecipato a importanti festivals (Baden-Baden, Heidelberg, Lipsia, Kassel, Compiègne, Bucarest …) esibendosi anche nei più importanti musei del mondo e in occasione delle esposizioni di arte contemporanea romena. Ha registrato per le radio tedesche e svizzere e numerosi CD (“Romania Today”, prodotto nel 1997 da ProViva è stato selezionato da DRS Svizzera tra i migliori CD dell’anno).
Rodica Danceanu ha iniziato gli studi pianistici al liceo musicale “Dinu Lipatti” di Bucarest con Florino Delattolla e Rose-Marie Mastero, seguendo poi i corsi di Irina Guttman all’Università nazionale di musica; nel 1973 si è perfezionata a Weimar. La sua attività concertistica è particolarmente attenta alla musica dei nostri giorni; nel 1985 ha fondato con Liviu Danceanu Archæus - Atelier di musica contemporanea, con il quale ha tenuto più di 400 concerti (anche in vesta di solista) in Romania e nelle più importanti città europee e americane. Ha registrato per le radio di Bucarest, Cluj, Iasi (Romania) e, all’estero, per la B.B.C., le radio di Belgrado, Bratislava, Budapest, Ginevra, Helsinki, Colonia, Monaco, … incidendo LP , audiocassette, CD. Fanno parte del suo repertorio anche musiche per documentari e film sperimentali. Attualmente insegna al liceo musicale “Dinu Lipatti” e musicologia all’Università nazionale di Bucarest.
immagini:
Aurelian-Octav Popa - Sandra Craciun-Popa - Rodica Danceanu