Associazione Musica Aperta - 24125 Bergamo - via Borgo Palazzo, 31 - tel. e fax 035/242287
Bergamo, febbraio 2008
Il concerto di sabato 23 febbraio (ore 16, Sala Piatti, ingresso libero fino a esaurimento dei posti), terzo della 27a edizione degli Incontri Europei con la Musica, propone un accostamento – apparentemente incongruo – tra il salotto ottocentesco e la modernità, interpretata da autori operanti in Italia nell'ultimo cinquantennio.
Il compito del duo Rocco Parisi (clarinetto e clarinetto basso) e Gabriele Rota (pianoforte), ospiti della stagione dell'Associazione Musica Aperta (con il sostegno della Fondazione MIA, degli Assessorati culturali di Comune, Provincia e Regione e del Credito Bergamasco) potrebbe essere, appunto, quello di far emergere una continuità nella comunicazione musicale che nell'autore ottocentesco può essere quella dell'abile regista nella riproposizione di note melodie, mentre nel compositore contemporaneo potrebbe concretizzarsi nel far riemergere da lontananze apparentemente inattingibili una sia pur contrastata possibilità di canto.
Il pomeriggio sarà aperto da due elaborazioni pianistiche di temi donizettiani: la prima, dovuta a Disma Fumagalli, esponente di spicco di una famiglia di musicisti lombardi, è l'Andante nell'opera “Roberto Devereux”, la seconda, più ampia e imprevedibile nella trasformazione dei temi donizettiani, è la Fantasia su “L'elisir d'amore” del napoletano di origine inglese Ernesto Antonio Coop. Il virtuosismo paganiniano affonda le proprie radici in questo clima: sia nell'invenzione virtuosistica puramente strumentale dei Capricci, l'ultimo dei quali sarà proposto in una spericolata trascrizione per clarinetto basso, che nelle Variazioni di bravura sul “Mosè”, ugualmente trasferite allo strumento a fiato conservandone il senso di fantasmagoria sonora.
Wiegenlied di Vittorio Fellegara, che apre la seconda parte, è l'evocazione di un'arcaica ninnananna; l'aspetto virtuosistico ritorna invece nei Tre studi per pianoforte di Pieralberto Cattaneo (in 1a esecuzione), dove la sola mano sinistra è chiamata a ricreare l'illusione di una normale scrittura per le due mani. Virtuosismo e lontane risonanze popolari si trovano riuniti nella Sequenza IXc di Luciano Berio, dedicata al clarinetto e rielaborata per clarinetto basso dallo stesso Parisi in stretto contatto col compositore. La conclusione, con la Sonata in re di Nino Rota, è invece nel segno di un neoclassicismo lieve, dove gli echi della tradizione romantica sono rivissuti senza enfasi, con una naturalezza e un candore quasi mozartiani.
Rocco Parisi, nato a San Pietro a Maida (CZ), ha compiuto gli studi musicali diplomandosi con il massimo dei voti in clarinetto presso il Conservatorio di Alessandria e conseguendo “cum laude” il diploma in clarinetto basso al Rotterdam Conservatorium. Vincitore di vari concorsi internazionali, ha partecipato per quattro anni ai corsi di alto perfezionamento dell'Accademia Chigiana di Siena tenuti da Giuseppe Garbarino, ottenendo ogni anno una speciale borsa di studio e alla fine del quadriennio il Diploma d'onore; il m° Garbarino lo ha voluto in seguito come assistente presso la stessa Accademia. Interprete di rilievo nella musica contemporanea e innovatore della tecnica strumentale del clarinetto basso, gli sono state dedicate numerose composizioni eseguite in importanti rassegne. Ha eseguito in prima mondiale Sequenza IXc per clarinetto basso di Luciano Berio, dello stesso la prima italiana di Chemins IIc per clarinetto basso e orchestra. Ha tenuto in qualità di solista concerti in vari paesi stranieri e in sedi importanti; è stato invitato dalla International Clarinet Association a tenere un concerto e una masterclass ai “Clarinetfest” 2001, 2002, 2003. RAI, BRT, WDR sono alcune delle emittenti radiofoniche e televisive con cui ha collaborato. Ha inciso per: DDT, Datum, Egea, Taukay, Alga Marghen, Stradivarius, Nuova Era. È docente al Conservatorio "A. Vivaldi" di Alessandria.
Gabriele Rota si è diplomato all'Istituto musicale “Donizetti” di Bergamo in pianoforte con Tiziana Moneta e in composizione con Vittorio Fellegara. Ha in seguito studiato alle accademie di Biella e di Roma con Aldo Ciccolini, che di lui ha scritto: «La sua facoltà di assimilare stili diversi è miracolosa quanto quella di imprimere nelle dita lavori di grande difficoltà. Gabriele Rota ha tutte le carte in regola per una carriera internazionale». Sue composizioni sono state eseguite in Italia e all'estero e pubblicate dalla Bèrben. La rivista Seicorde ha recentemente scelto il suo Notturno e Divertissement per voce e chitarra quale “Spartito del mese”. Dal 1986 costituisce con Tiziana Moneta un duo pianistico internazionalmente noto come una delle formazioni più interessanti del panorama musicale, ospite con vivo successo delle più prestigiose istituzioni concertistiche, spesso in trasmissione radio per le emittenti europee. L'intensa attività discografica del duo si è concretizzata in CD per Sipario, Edipan, Tirreno, Incontri Europei con la Musica, La Bottega Discantica, sempre con entusiastici apprezzamenti. Vincitore del Concorso a cattedre, Gabriele Rota ha insegnato nei Conservatori di Bari, Brescia e Vicenza ed è attualmente docente di Lettura della partitura presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano.
immagini:
Rocco Parisi - Gabriele Rota