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Bergamo, febbraio 2007
Il pianoforte sarà il protagonista assoluto del secondo appuntamento degli Incontri Europei con la Musica, sabato 17 febbraio alle ore 16 in Sala Piatti (ingresso libero fino a esaurimento dei posti), con un programma che mette a confronto Romanticismo e Modernità intorno allo Studio, la forma che proprio nel secolo XIX, trasfigurando l’aspetto tecnico e l’esibizione virtuosisitica in immagine poetica, diviene una sorta di quintessenza dello specifico pianistico. Questi presupposti valgono anche per un grande del secolo appena trascorso come György Ligeti: proprio la vicinanza con i grandi autori ottocenteschi permetterà di cogliere la continuità rinnovata dell’approccio pianistico anche nei momenti di maggior tensione verso l’informale, piuttosto che l’opposizione di due mondi incomunicanti.
Il pomeriggio si aprirà con cinque Studi dall’op. 10 di Chopin, raccolta che possiamo considerare manifesto dello Studio romantico, come del resto gli Studi da Paganini di Liszt (di cui sarà eseguita La campanella), che moltiplicano le acrobazie già nell’originale funamboliche. Il titolo di Études-tableaux che Rachmaninov assegnò alle due raccolte dell’op. 33 e dell’op. 39, di cui saranno proposti quattro brani è - in fondo - valido per ogni composizione dove l’aspetto meccanico è posto al servizio di contenuti, più che pittorici, evocativi e psicologici. Così, quando alla fine del secolo scorso i due libri di Studi dell’ungherese György Ligeti attuano una sintesi fra tradizione e avanguardia, portando alle estreme conseguenze una manualità che da Scarlatti a Debussy aveva sempre fatto parte dello "specifico" pianistico, la sensazione prevalente è proprio quella di una logica espansione di un discorso ininterrotto, che innesta sul grande tronco della tradizione europea anche le complessità ritmiche delle culture asiatiche e africane e del jazz sperimentale.
Il compito arduo ma stimolante di trasmettere all’ascoltatore queste difficili pagine sarà affidato a tre giovani pianisti: Yuko Ito ha compiuto gli studi musicali in Giappone e conseguito la laurea presso l’Università di musica "Musashino" di Tokyo. Dal 1991 al 1993 ha studiato presso la Musikhochschule Freiburg im Breisgau con Robert Alexander Bohnke e Vitaly Margulis. In Italia si è diplomata sotto la guida di Riccardo Risaliti al Conservatorio "G. Verdi" di Milano. Ha partecipato ai corsi di perfezionamento tenuti da Tatiana Nikolayewa, Massimiliano Damerini, Konstantin Bogino, Gilbert Kalish (Banff Centre of Music in Canada), al corso di musica da camera per repertorio di musica moderna e contemporanea presso la Civica scuola di Milano con Renato Rivolta. Ha eseguito numerosi concerti in tutto il mondo; tra essi, in collaborazione come solista con l’orchestra del Baden-Württemberg (Germania) e la Filarmonica di Craiova (Romania). È vincitrice di concorsi internazionali: Marsala (1995), Sulmona (1995), Ibla (1997), Acqui Terme (2003); e nazionali: Montescudo (1996), Salsomaggiore (1996), Poggibonsi (2003), Vicopisano (2003), Lamporecchio (2004), Sogliano al Rubicone (2004), Alessandria (2005) e Santa Maria di Leuca (2005). Nel 2006 si è laureata con Maria Grazia Bellocchio (Biennio sperimentale di II livello) presso l’Istituto musicale "G. Donizetti" di Bergamo.
Diego Maria Maccagnola, nato a Cremona nel 1981, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida di Maria Grazia Bellocchio, perfezionandosi poi con Sergei Dorensky al Mozarteum di Salisburgo e con Massimiliano Damerini sul repertorio pianistico del ‘900. Ha studiato musica d’insieme e da camera con Enrico Pace, Maurizio Zanini e Cecilia Radic; contrappunto e direzione di coro con Antonio Greco, clavicembalo con Emilia Fadini presso la Scuola musicale di Milano. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali, tra cui il 1° premio al concorso "R. Zucchi" (LU) e il 2° premio al "Premio Schumann" di Villa Rospigliosi. Si è esibito come solista in diverse rassegne concertistiche italiane, tra cui il Festival di Lodi "ContemporaneaMente", il "Mendelssohn Festival" di Taurisano (LE). Nel luglio 2003 ha esordito al Teatro Ponchielli di Cremona eseguendo le Variazioni Goldberg di J.S. Bach nell’assolo del coreografo e danzatore Virgilio Sieni (Solo Goldberg Improvvisation), spettacolo che è stato replicato a Bologna, Siena, Torino, Milano, Roma, Ferrara, Bari, Udine, Brescia, Mantova e nel 2005 alla Biennale Nationale de la Val du Marne (Parigi).
Francesco Pasqualotto, nato nel 1982, ha conseguito la maturità classica, frequentando poi la facoltà di Filosofia presso l’Università statale di Milano. Studia pianoforte sotto la guida di Maria Grazia Bellocchio e nel 2004 si diploma da privatista con il massimo dei voti presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano; qui ha iniziato il corso di composizione sperimentale con Sandro Gorli. Ha frequentato in questi anni vari corsi di perfezionamento con didatti e concertisti di fama internazionale, quali Franco Scala, Eli Perrotta e Chiaralberta Pastorelli, Bruno Canino e Louis Lortie. Nel 2004 e 2005 è stato ammesso presso il Mozarteum di Salisburgo a corsi di perfezionamento con A. Jasinski e S. Dorensky. Nel 2003 ha costituito il Trio Artemisia che si è esibito con grande successo di critica e di pubblico in varie città italiane e straniere frequentando inoltre, presso l’Accademia di musica di Pinerolo, il corso di perfezionamento in musica da camera con l’Altenberg Trio Wien; nel 2006 ha seguito un master con il Trio di Trieste. Ha partecipato come solista e come membro del trio a concorsi nazionali e internazionali sempre con lusinghieri risultati, tra cui diversi primi premi. Nel settembre 2003 ha partecipato all’esecuzione dell’integrale dell’opera pianistica di György Ligeti.
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György Ligeti (1993)