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Bergamo, febbraio 2005

La seconda tappa della XXIV edizione degli Incontri Europei con la Musica, sabato 12 febbraio alle ore 16 in Sala "Piatti", si presenta indubbiamente con i crismi della singolarità: "piccola storia della musica rumena" è il titolo dell’articolato programma offerto dall’Ensemble Archæus di Bucarest, dalle testimonianze della musica sacra ortodossa alle espressioni più recenti, che spesso combinano in un insolito connubio echi della tradizione popolare con atteggiamenti dell’avanguardia europea.

Si tratta di una geografia musicale assai variegata, come del resto riconosceva George Enescu, il più grande compositore rumeno e insieme uno dei "grandi" del secolo appena trascorso: "La musica rumena è una cosa complessa, è ancora nel buio, è in fasce. È un misto di musica araba, slava e ungherese, eppure ha un’atmosfera tutta particolare che non si può definire con parole. Gli influssi stranieri sono troppo evidenti per poterli negare. Nel Bassopiano nevoso la musica è per lo più turca, nella Moldavia per lo più ungherese. La maggior parte delle melodie di danza è russa o greca. Ma nessuno se ne deve addolorare. Ripeto: da tutti questi dialetti musicali nasce un particolare carattere personale".

La nostra "piccola storia", dopo alcuni esempi di pratica fiorita principalmente negli ambienti monastici, può affrancarsi dalla ritualità solo con l’Ottocento, rappresentato qui da una Danza contadina di Costantin Dimitrescu; ma già con autori affermatisi all’inizio del Novecento - come Nottara, Chiriac ed Enescu - il "timbro" caratteristico della musica d’arte rumena assume, per così dire, dignità internazionale, riconfermandosi nelle generazioni successive con Niculescu, Olah, Surianu, Nichifor, Danceanu e Cezar, autori tutti di non rara esecuzione fuori dalla madrepatria, con i quali si giunge alla stretta attualità.

L'impegnativo percorso vedrà protagonista l’Ensemble Archæus, laboratorio di musica contemporanea fondato nel 1985 d’intesa con l’Unione rumena dei compositori con l’intento di promuovere le tendenze, gli orientamenti e le tecniche della musica più recente. L’ensemble, dall’inizio a oggi, ha operato sotto il segno della stabilità, rimanendo fedele ai propri ideali: "il solo ensemble del suo genere caratterizzato da una profonda analisi delle musiche e dalla continuità" (C. Cazaban, "Le Monde de la Musique"). L’ensemble, già ospite degli Incontri Europei con la Musica, ha tenuto un gran numero di concerti in Patria e in moltissime nazioni europee, in Russia e in America, partecipando a festival, ricevendo numerosi premi (tra i quali "Musical Actuality" 1996 e "Soros" 1998) e registrando per emittenti radiotelevisive e case discografiche sia rumene che estere. Ha realizzato inoltre colonne sonore di film di animazione e documentari. Il suo repertorio spazia dalla musica contemporanea (circa 600 opere di più di 250 compositori) alle rielaborazioni di musica antica. Dal 1998 organizza a Bucarest il festival annuale "Archæus".

L'ingresso al concerto è libero, ma rigorosamente limitato all'esaurimento dei posti a sedere disponibili in Sala "Piatti".

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Ensemble Archæus