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Bergamo, marzo 2004

Il pianoforte romantico sarà il protagonista indiscusso del settimo appuntamento degli Incontri Europei con la Musica, sabato 20 marzo alle ore 16 in Sala Piatti: per la stagione che l’Associazione Musica Aperta organizza in collaborazione con gli assessorati comunali di Comune, Provincia e Regione si esibirà infatti Simone Sala, un interprete anagraficamente giovane ma già impostosi all’attenzione internazionale in concorsi e concerti in Italia e all’estero.

Il pomeriggio si aprirà con la Sonata in mi maggiore op. 109 di Beethoven, dove lo sconvolgimento "romantico" dei consueti approdi formali (che in altre mani avrebbe avuto per esito il disordine) è reso classicamente coerente da una superiore logica compositiva, culminante nel ciclo di variazioni che la conclude.

Dichiaratamente Sonata-fantasia è invece l’op. 19 di Scriabin, di impervia scrittura, dove tuttavia il virtuosismo deve essere al servizio della suggestione immaginifica, creatrice di climi quanto mai fantomatici e cangianti. Contemporaneo di Scriabin e come lui pianista-compositore, Rachmaninov non ne condivide la poetica, se non forse negli aspetti esteriori di un pessimismo e di un ribellismo molto "artiste" e molto slavo. Anche per lui, tuttavia, il virtuosismo è inteso in un’accezione pittorica e suggestiva che trascende completamente l’aspetto puramente atletico: il titolo di Études-tableaux (verranno qui eseguiti i nn. 2 e 6 dell’op. 39) è perfettamente appropriato alla natura di questi brani che, pur senza un’indicazione extramusicale, sono veri e propri "quadri" musicali.

Nella seconda parte, l’Andante spianato e la Polacca brillante di Chopin, pagina assai nota, pone in successione ravvicinata due degli amori del compositore, la vocalità fiorita del belcanto italiano (belliniano in particolare) e la baldanzosa, cavalleresca energia ritmica della danza nazionale.

A conclusione, il primo libro delle Paganini-Variationen di Brahms, dove il virtuosismo raggiunge punte quasi di astrazione, al servizio di un’idea di variazione sempre meno ornamentale e superficiale, dove effettivamente dal tema sgorga qualcosa di inaudito, e pure organicamente generato da esso.

Simone Sala, nato a Bojano (CB) nel 1982 in una famiglia dalla lunga tradizione musicale, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di 9 anni con P. Niro. Successivamente si è iscritto al Conservatorio "Perosi" di Campobasso, dove si è diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore sotto la guida di M. Battista, oltre ad essere stato allievo nella classe di Composizione sperimentale di L. Salvadori. Ha conseguito importanti affermazioni in concorsi nazionali e internazionali; vincitore della "Coppa Pianisti d’Italia" (Osimo 1995 e 2003), del "Concorso di esecuzione musicale" (Ortona 1997 e 2003) e della "Rassegna Giovani Musicisti" di San Pietro in Vincoli, dove gli è stato assegnato il Premio "A.Veloce D’Ettore" quale vincitore di tutte le sezioni e categorie. Primo assoluto, inoltre, al "Concorso Pianistico-Strumentale" di Pompei, alla "Rassegna giovani musicisti" di Mercato San Severino e 2° premio (1° non assegnato) al Concorso di esecuzione pianistica "O.Calbi" di Napoli e al Concorso "L.M. Altruda" di Vasto, dove è stato premiato anche come migliore interprete di musiche del ‘900. Vincitore, ancora, del 1° premio al "Premio Aretusæ" edizione europea e del "Premio Trotta" tenutosi a Castelnuovo della Daunia, occasione in cui ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. Ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero con notevole successo di pubblico e critica. Si è recentemente esibito in qualità di solista nel Concerto K. 488 di Mozart con l’Orchestra Sinfonica Stabile della Regione Molise. Attualmente sta seguendo il Corso di alto perfezionamento tenuto da Annamaria Pennella a Napoli.

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Simone Sala