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Bergamo, marzo 2002

La conclusione della 21a edizione degli Incontri Europei con la Musica, sabato 23 marzo alle ore 17 presso il Teatro del Borgo di piazza S.Anna (ingresso libero fino a esaurimento posti), è affidata a un concerto che, riportando all'attualità composizioni dimenticate del passato, farà luce sul particolare impulso dato alla tecnica violinistica nel secolo XVIII da musicisti bergamaschi operanti o educati nella Cappella musicale della Basilica di S. Maria Maggiore.

Si tratta di Carlo Antonio Marino, vissuto tra il 1670 e il 1735, Pietro Antonio Locatelli e Antonio Lolli, di cui ricorre quest'anno il bicentenario della morte; a completare il quadro, la più famosa opera di Tartini, Il Trillo del diavolo, sonata ispiratagli, secondo la leggenda, da un incontro col demonio avvenuto in sogno.

Di Marino saranno invece proposte due Sonate dell'Opera VIII, pubblicata a Venezia nel 1705, non particolarmente spericolate sul versante tecnico, e tuttavia già intrise della bizzarria e dell'imprevedibilità tipiche della generazione successiva a Corelli. Più impegnativa la settima Sonata dall'Op. VI di Locatelli, dove peraltro il virtuosismo è piegato a istanze patetiche ed espressive imposte dalla tonalità minore, al contrario della Sonata Op. III n.6 di Lolli, pubblicata a Parigi nel 1767, in cui il piacere per le arrischiate soluzioni tecniche precede apertamente Paganini.

L'Associazione Musica Aperta, affiancata in questa proposta dall'Opera Pia Misericordia Maggiore, ha affidato l'esecuzione di queste pagine a due concertisti di riconosciuto valore, come il violinista Franco Mezzena e il clavicembalista Piero Barbareschi.

Franco Mezzena è nato a Trento e ha studiato con S. Accardo. La sua attività come solista e in duo col padre Bruno lo vede presente nei più importanti teatri e ospite nei principali festivals nazionali e internazionali. Ha effettuato numerose tournées con i "Musici" e i "Virtuosi di Roma" e ha suonato con i più celebri artisti; svolge attività cameristica con il "Paganini Consort", in Trio con B. Mezzena e A. Noferini ed è primo violino del "Quintetto italiano". Ha inciso per Dynamic (in corso di pubblicazione l'integrale dei Concerti di Viotti), Symposium, Rivo Alto, Nuova Era, EMS Arcobaleno. Docente al Conservatorio e all'Accademia di Pescara e in corsi di perfezionamento in Italia e all'estero, suona su uno Stradivari del 1721 e sulla sua copia moderna (G.O. Fiori 1996).

Piero Barbareschi, nato alla Spezia, ha studiato pianoforte con M. Del Vecchio e clavicembalo con A.M. Pernafelli, diplomandosi col massimo dei voti al Conservatorio di Firenze. Svolge attività come solista e in varie formazioni da camera, esibendosi con prestigiosi solisti (come F. Ayo, C. Rossi e M. Ancillotti) e collaborando con numerose orchestre europee. Il suo repertorio spazia dal '600 agli autori del '900 e contemporanei, comprendendo anche prime esecuzioni assolute. Ha effettuato registrazioni per la RAI TV e per Nuova Era, Dynamic e Musikstrasse, per la quale ha inciso col "Quartetto Elisa" l'integrale dei Quintetti op. 56 di Boccherini.