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Bergamo, agosto 2001
Venerdì 31 agosto alle ore 21 la chiesa di S. Agostino ospiterà "rarità musicali per due celebri solisti", concerto nell’ambito di "Estate vivi la tua città 2001" (ingresso libero).
Invitati dall’Associazione Musica Aperta, Luigi Alberto Bianchi (violino e viola) e Mario Carbotta (flauto) daranno vita a un appuntamento musicale che presenta svariati motivi d’interesse, non ultimo dei quali la proposta di pagine di Alessandro Rolla che, se si esclude Paganini (in un certo senso suo discepolo), è la figura di maggior spicco dello strumentalismo italiano fra Sette e Ottocento.
Del musicista pavese (al quale il duo Bianchi-Carbotta ha appena dedicato un CD) saranno proposti i Duo concertanti n.1 e 3, piacevoli brani di impronta neoclassica, e due impegnativi Capricci per viola sola, degni contraltare degli analoghi capricci paganiniani per violino.
Il programma della serata abbinerà a questi inediti alcuni capisaldi della letteratura violinistica e flautistica: nella prima parte la Partita in mi maggiore BWV 1006 per violino solo di Bach e, nella seconda, Syrinx di Debussy e Density 21,5 di Varèse.
Luigi Alberto Bianchi, nato a Rimini in una famiglia di
musicisti, ha iniziato a 6 anni lo studio del violino. Vincitore di una borsa di studio
Ricordi, ha studiato al Collegio di Musica di Roma sotto la guida di L. Ghezzi, L.
Lama e R. Sabatini, diplomandosi nel 1964 con una memorabile esecuzione del Concerto per
viola di Bartók.
La sua carriera concertistica è stata precoce e brillante: dal 1965 prima viola
nell’Orchestra della RAI di Roma, membro del Quartetto di Roma, solista al Festival di
Bath, alla Royal Albert Hall di Londra, al Festival di Gstaad (con Yehudi e Hephzibah
Menuhin, Rostopovic, Yo-Yo Ma), vincitore del concorso "Carl Flesh" di Londra
(1970). Nel 1973 venne prescelto per la prima esecuzione europea della Sonata per la
Gran Viola di Paganini. Dal 1973 al 1978 è stato docente di viola al
Conservatorio di Milano. Nel 1980, a seguito del furto della preziosissima viola
Amati, è tornato al violino, eseguendo alla Royal Albert Hall il Concerto
op.61 di Beethoven con la London Philharmonic Orchestra, e in seguito ha suonato con
direttori come Temirkanov, Ashkenazy, Menuhin, Leinsdorf, Nelson, Lehel, Atzmon, Stern,
Olmi e Friedman. Nel 1993 ha debuttato come direttore al Festival Britten di Aldenburgh
alla guida della Philharmonia Orchestra.
La sua ampia discografia (Dynamic) comprende musiche per violino e per viola di
Bazzini, Hummel, Kodály, Kreisler, Paganini, Ravel, Reger, Rolla e Rota.
Mario Carbotta, diplomatosi in flauto col massimo dei voti al
Conservatorio di Piacenza, si è perfezionato alla Scuola di Musica di Fiesole e ha
vinto premi nei più importanti concorsi nazionali (tra cui il "Cilea" di
Palmi e il "Porcia").
Si è affermato con numerose registrazioni radiofoniche, discografiche (Nuova
Era e Dynamic) e frequenti concerti in Italia (Torre del Lago, Auditorium Rai di
Torino, Sala "Verdi" di Milano), Europa, Medio Oriente, Asia e U.S.A., ospite di
alcune delle più prestigiose sedi internazionali (Santander, Lubiana, Zagabria,
Festival delle Fiandre, Oldenburgisches Staarstheater, Vilnius, RTSI a Lugano, Bucarest,
Bruxelles, Ginevra, Salisburgo, Heidelberg, Praga ...), eseguendo gran parte del
repertorio solistico con orchestre sinfoniche e da camera (Musici di Praga, Archi della
Scala, Filarmonica di Torino, DKO Frankfurt, Mainzer Kammerorchester, Staatsorchester di
Oldenburg, Longmont Symphony Orchestra ...). Ha presentato numerose prime esecuzioni di
brani contemporanei, alcuni dei quali a lui dedicati, di Cattaneo, Fellegara, Gelmetti,
Hoch, Piacentini, Possio, Talmelli; ha pubblicato per Berben e Carish revisioni di brani di
Fioroni e Nardini.
La sua discografia comprende musiche di Furstenau (Lieder massonici col coro della
RSI diretto da D. Fasolis), Pilati, Rota, G. Sammartini.