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Bergamo, marzo 2000
Per tradizione il quartetto d'archi rappresenta la formazione per eccellenza della musica da camera, sia per la varietà e la straordinarietà del repertorio che per l'impegno specifico richiesto agli esecutori, che travalica decisamente la pur necessaria qualità individuale. È inevitabile quindi che ogni occasione d'ascolto, selezionata anche dal numero ristretto dei gruppi che resistono nel tempo, riuscendo ad affermare una propria identità quartettistica, crei aspettative particolari: sarà così anche per sabato 18 marzo alle ore 17 presso il Teatro del Borgo (la sala di piazza Sant'Anna ospiterà pure la prova generale-lezione mattutina per le scuole) con ingresso libero fino a esaurimento dei posti per il quinto appuntamento della stagione degli Incontri Europei con la Musica, che vedrà protagonista l'italiano Quartetto Bernini, formato da Marco Serino e Yoko Ichihara (violini), Gabriele Croci (viola) e Valeriano Taddeo (violoncello).
Il programma proposto è nel segno del rigore costruttivo, ma anche di accostamenti insoliti, spaziante su due secoli di musica: dapprima quattro Contrapuncti dall'Arte della fuga di Bach, poi il Quartetto op.76 n.2 (detto "delle quinte") di Haydn, dalle tinte oscure e introspettive, già preludente a climi romantici; infine, l'unico Quartetto scritto da Verdi, con apparente disimpegno ma con piena coscienza dell'evoluzione del genere, piegato a un italianismo tutto di testa, non troppo distante dalle fantomatiche pagine "italiane" di Wolf.
Il Quartetto Bernini è stato fondato a Roma da musicisti italiani perfezionatisi nelle più prestigiose accademie: Vienna, Lussemburgo, Parigi, Ginevra, Osaka, Roma ... ; il Quartetto ha studiato con Piero Farulli, viola del celebre Quartetto italiano, e seguito masterclasses con i quartetti Melos, Amadeus, Berg, Tokyo e La Salle. Ennio Morricone gli ha recentemente conferito il Premio Michelangelo 1999 per particolari meriti artistici. Nel 1998 è stato nominato "quartetto in residenza" all'Accademia Filarmonica Romana e in tale veste ha fatto il suo debutto al Teatro Olimpico con grande successo di critica; oltre a una nutrita serie di esecuzioni, l'incarico prevede un'intensa attività didattica presso la scuola di musica dell'Accademia.
I membri italiani sono stati fondatori del disciolto Quartetto Santa Cecilia (già ospite degli Incontri), vincitore in competizioni internazionali (Cremona, "Bucchi" di Roma e "Viotti" di Vercelli) ed esibitosi anche al fianco di solisti come Accardo, Petracchi e Filippini. L'attuale formazione ha effettuato tournées in America ("...esplosivo ensemble di musicisti ..." Washington Post), Europa e Medio Oriente, con prime esecuzioni assolute, in prestigiose stagioni a fianco di concertisti come il Quartetto Auer, Paul Cortese e Jun Kanno; recentemente ha inciso l’Arte della Fuga di Bach.
Marco Serino e Valeriano Taddeo suonano due prestigiosi strumenti dati loro in affidamento: un violino Nicolò Amati (Cremona, 1661) e un violoncello David Techler (Roma, 1700).