Raymond Schroyens, Le cose ultime [1996]
testo di Bertus Aafjes (trad. Lucia van Wassemaer-Crosini)

Mi resta solo da cantar la mia canzone,
a me soletto, come fringuello cieco;
un canto sull'ultime cose strane della fine,
dove con la mia anima cantando m'inabisso.

Ora un indovinare ora quasi un sapere
che mi vien dall'intimo profondo,
d'essere gią dimenticati mentre dimentichiamo
ogni cosa che ci accompagna in questo mondo.

Morir vuol dire perdere il ricordo
e scomparire dal ricordo altrui,
e in fondo non saper pił fare scelte,

sentirsi alieni dal tempo e dalla norma;
la morte dura a lungo, dura tutta una vita,
e quello che facciamo segna la nostra fine.