Ennio Morricone, Epitaffi sparsi [1991/92] testi di Sergio Miceli |
I - Epitaffio degli Epitaffi Me ne sbatto di Spoon River Quello dei morti è un libero mercato dove ciascuno antologizza come può D’Altro Canto [sic] i cretini soltanto (soltanto i cretini) vedendo un’orchestra provare pensano subito al Cinefellini |
II - Iperteso Iperteso Ipercritico Iperattivo qui non giace Attende semmai il Giudizio Finale per trovarsi faccia a faccia con l’angelico custode – cherubino o serafino – che lo fregò da bambino |
III - Tu che passando osservi Tu che passando osservi rispetta quest’infelicità di due nature Amò per entrambe ma non fu mai del tutto l’una o l’altra Per un refuso divino doveva esser donna ma nacque un bambino |
VIII - Si dette Si dette Si dava S’è data Beata Ma non si darà (talvolta coniugare è filosofeggiare) |
XIII - Era un simpatizzante Era un simpatizzante comunista Morì simpatizzante Punto e basta |
XIV - Per anni studiò da Pianista Per anni studiò da Pianista a fatica divenne poi Fortista da morte còlto prim’ancora d’essere divenuto Mezzofortista |
XV. Piccolo poeta Piccolo poeta Lybrico codardo non potendo agognati accoppiamenti illeciti in tal guisa ammucchiò Parole |
XVI. Qui giace Qui giace un musicista sottotono Era così calante che la terra già stenta a sostenerlo Fu mite, bonario, indifeso ma calante, calando, calava Agl'Inferi è sceso |